martedì 23 febbraio 2010

Mercati

A pensarci obiettivamente, in un mondo "globalizzato", di mercati sempre più comuni, non dovrebbe essere un male che i cinesi, o altri paesi, producano cose di quotidiana necessità a basso prezzo, in un sistema di forte e non dolosa concorrenza. I Paesi più o meno ricchi dovrebbero indirizzare le loro attività produttive e commerciali verso generi di medio o alto valore o, comunque, specifiche alla propria genialità o condizione, lasciando che i prodotti più "economici", qualunque sia la loro legittima provenienza, aiutino i poveri a superare la fatidica "quarta settimana".

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