venerdì 26 marzo 2010

Il Presidente

Il Presidente della Repubblica, come è noto, é il Custode dell'insieme delle norme "primarie" che giuridicamente ordinano l'operato delle Istituzioni e stabiliscono i diritti doveri di tutti i cittadini. Della "Res-publica", quindi, é il primo Cittadino e giudice. Deve essere. conseguentemente, "super partes" cioè "al di sopra delle parti", in una specie di limpido limbo dove il personale "sentire" deve cedere il passo alla impersonale coscienza del retto,nonchè obiettivo, interpretare e giudicare. Orbene, fino ad oggi, per l'attuale Presidente, così è stato, ma ora sembra, per certe malconcie coscienze, che così non sia più. Pare che l'anziano Presidente sia malauguratamente inciampato sugli aspri gradini del fare il proprio mestiere in giustizia ed onestà. Aveva avuto, infatti, il colpevole desiderio di far votare tutti gli interessati ad una elezione regionale, all'uopo sanando taluni formali e sottesi appigli di comodo per altri votanti, al fine, anche e precipuo, di evitare un vulnus al fondamentale diritto di libero voto per tutti. Ma si abbrunirono in lutto note e non incontaminate coscienze di falsi soloni da strapazzo, levarono strida di dolore offeso pretestuosi mercanti, usi a fare mercimonio delle proprie attività politiche. Ad alta voce hanno osato insultare, minacciando giudizi legali, un intemerato e rispettato gentiluomo che, prescindendo dalle proprie idealità personali, ha sempre insegnato il rispetto reciproco delle regole e delle azioni, nei difficili arenghi delle politiche o delle ideologie contrapposte. Comportamenti, peraltro, ignoti al senso civile, giuridico e nobilmente umano, dei suoi denigratori.

Nessun commento:

Posta un commento